Valori elevati di glicemia durante la gravidanza possono causare complicazioni. Con controlli, un’alimentazione adeguata e, se necessario, l’insulina, protegge sé stessa e il suo bambino.

L’aumento della glicemia in gravidanza colpisce circa il 10% delle donne incinte in Svizzera, e rientra pertanto nelle complicazioni più frequenti. Il diabete si manifesta quando il pancreas non è più in grado di produrre una quantità di insulina (ormone) sufficiente a metabolizzare gli zuccheri introdotti nell’organismo attraverso l’alimentazione. In tal caso, si assiste ad un aumento della glicemia.

Il mancato trattamento del diabete gestazionale può comportare i seguenti rischi:

  • Maggior peso alla nascita

  • Possibile nascita prematura

  • Traumi da parto

  • Iperbilirubinemia (ittero del neonato)

  • Danni cerebrali al bambino in conseguenza di ipoglicemia

  • Preeclampsia della gestante

Gli esami di controllo

Di norma, tra la 24 ª e la 28ª settimana di gravidanza vengono fatti degli esami per misurare la glicemia, onde verificare l'eventuale presenza di un diabete gestazionale. Nei pazienti a rischio (es. donne in sovrappeso, maggiori di 30 anni, ipertese, con predisposizione genetica), questo test viene effettuato già in uno stadio precoce.

Il test di tolleranza al glucosio

Durante il test di tolleranza al glucosio (oGTT), alla gestante viene somministrata una soluzione di 75g di glucosio in 300ml di acqua dopo 8 ore di digiuno. Prima di bere tale soluzione di glucosio, e 1-2 ore dopo l’assunzione, viene misurata la glicemia. Sulla scorta dei valori rilevati è possibile determinare o escludere la presenza del diabete gestazionale.

Diagnosi di diabete gestazionale

Di norma, il diabete non presenta una sintomatologia tipica. Qualora dai test risulti evidente la presenza del diabete, con l’aiuto di uno specialista, la gestante imparerà a monitorare autonomamente i valori della glicemia direttamente a casa e implementerà un piano di alimentazione personalizzato. Anziché alimentarsi con grandi pasti, opterà per piccoli pasti distribuiti durante la giornata. Si procederà alla riduzione dei grassi e all’aumento del contenuto proteico. La qualità dei carboidrati è molto importante: se ne assumeranno minori quantità, ma di maggiore qualità.

In caso di emergenza, andrà effettuata l’iniezione di insulina. L’assunzione di ipoglicemizzanti orali (compresse) non è consentita durante la gravidanza.

Tra le 6 e le 12 settimane dopo il parto, si procederà a un nuovo esame della glicemia nella madre al fine di escludere l’insorgenza del diabete mellito (tipo 2).

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